Non dormo più: consigli per genitori privati del sonno

Neogenitori e privazione del sonno

Le ore notturne sono scandite dalle poppate, con conseguente stress e frustrazione, come fare se non si dorme abbastanza?




Il riposo è fondamentale, come anche la routine per il bambino. “Dormi adesso che poi vedrai…”: è una delle frasi che amici e parenti più ripetono ai futuri genitori. Sì, perché la privazione del sonno è una delle più grandi difficoltà di chi diventa mamma o papà per la prima volta.

Quando si diventa neo-genitori, si entra in un mondo di cambiamenti emozionanti e sorprendenti, tuttavia la gestione del sonno vostro e del neonato è una delle sfide più difficili da affrontare nelle prime settimane di vita del bambino. Tra l'altro chi si prende cura del bambino spesso dorme pochissimo perché le ore notturne sono scandite dalle poppate, con conseguente stress e frustrazione.
In media, gli adulti dovrebbero dormire tra le sette e le nove ore ogni notte; ma purtroppo, la maggior parte dei neogenitori perde il sonno dopo la nascita del bambino per una serie di motivi. Può capitare di rimanere svegli ad aspettare il pianto del bambino o di fare fatica a riaddormentarsi dopo una poppata notturna.

Dopo la nascita del bambino, gli uomini perdono in media 13 minuti a notte, mentre le donne perdono più di un'ora di sonno a notte. Spesso il sonno dei genitori non torna ai livelli precedenti la gravidanza fino a quando il figlio non è più grande dei sei anni.

All'inizio si è pronti a - quasi - tutto, ma al cambiamento del bioritmo no. Abituati a lunghe notti di sonno senza nemmeno un risveglio, i genitori si ritrovano a sperimentare un sonno disturbato e spezzettato che li rende non solo stanchi, ma anche nervosi e privi di energie. Cosa puoi fare per sopravvivere alla mancanza di sonno? Ecco qualche consiglio.

Perché dormire bene è così importante?

Sappiamo tutti come ci si sente quando non si dorme abbastanza. Ci sentiamo stanchi, abbiamo problemi di concentrazione e di attenzione, ma più che altro tendiamo a sentirci più rapidamente stressati e ansiosi. Per questo il nostro comportamento e le nostre emozioni vengono influenzati negativamente dalla mancanza di sonno, ad esempio tendiamo ad avere reazioni e comportamenti impulsivi.

Privazione di sonno e notti insonni: cosa comporta?

Sono tanti i fattori che possono generare stress in un neo-genitore: la sensazione di non essere all’altezza del compito, la stanchezza fisica nelle mamme dovuta al parto e all’avvio dell’allattamento, che può essere faticoso e privare di energie, l’incapacità di comprendere il neonato e le sue richieste nei primi tempi, la mancanza di sonno.

Quest’ultimo elemento incide poi su tutto il resto: umore, energie, positività, voglia di fare, dolcezza nei confronti del bebè.

Non aver paura e non sentirti diversa, ogni mamma, soprattutto al primo figlio, affronta un saliscendi di emozioni continuo, nel quale la stanchezza le fa da padrone. Irritabilità, difficoltà a concentrarsi, ansia, persino depressione, sono tutte conseguenze naturali della privazione del sonno.

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Privazione del sonno e depressione post partum

La depressione post partum è una vera e propria sindrome che colpisce alcune neo-mamme (si stima dall’8 al 13% di loro) entro i primi tre mesi dal parto.

La mancanza di sonno può essere associata all'ansia nelle neo-mamme. Se manifesti sintomi di depressione post partum chiedi aiuto, sia alla tua famiglia che ad un medico. Il trattamento per la depressione post partum include naturalmente il riposo, come anche la socializzazione quando possibile - basta anche intervallare le lunghe giornate tra allattamento e cambi con delle passeggiate all’aperto in compagnia di un’amica - e la richiesta di assistenza a partner, familiari e amici.

Allattamento al seno e sonno

Le mamme che scelgono di allattare al seno possono sperimentare cambiamenti nel sonno e nei risvegli del bambino. Alcuni studi e testimonianze dimostrano che i bambini allattati al seno mostrano un maggior numero di risvegli notturni rispetto ai bambini allattati con latte artificiale. Inoltre, i bambini allattati al seno si svegliano più facilmente di quelli alimentati con latte artificiale. Di conseguenza, i genitori che allattano al seno sono più svegli durante la notte. Questo non è asolutamente per convincervi di non allattare al seno, se la mamma si sente di farlo e ha avuto la montata lattea, è giusto che lo faccia, questo è uno dei momenti più speciali con il bambino e creano un grande legame.

Tuttavia è bene essere informati e capire come comportarsi nel caso in cui, vista la mancanza di sonno, la mamma può accidentalmente addormentarsi durante la poppata, soprattutto di notte. Per mantenere la situazione sicura per voi e per il vostro bambino, l'American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda il letto matrimoniale come luogo più sicuro per allattare se c'è il rischio di addormentarsi e di allattare in uno spazio privo di pericoli, come coperte, lenzuola e altri oggetti potenzialmente pericolosi.

Privazione di sonno: cosa posso fare?

Dare priorità al riposo, non appena ti è possibile, è fondamentale. I neonati hanno cicli di sonno più brevi rispetto agli adulti. I primi mesi possono risvegliarsi continuamente durante la notte, alla ricerca del seno o del biberon, sia come alimentazione che come coccola. Per l’adulto, abituato al sonno ininterrotto, all’inizio è davvero difficile. Non preoccuparti però: dal secondo figlio in poi diventa più semplice!

Se quest’ultima affermazione non ti ha affatto consolato ecco qualche suggerimento per migliorare la routine del sonno:

  • Dormi quando il bambino dorme. Un grande classico delle raccomandazioni delle nonne, ma molto veritiero. Un “power nap”, ovvero un pisolino profondo, può ridurre il tuo livello di stress e ridonarti le energie per affrontare le fatiche da neomamma.

  • Impara a dire di no. Probabilmente ci saranno amici, familiari e altre persone care che vorranno incontrare il tuo bambino. Questo può crearti agitazione, stress, mettere in difficoltà la tua routine quotidiana. Se sei stanca e non hai voglia non preoccuparti, impara a dire no, posticipando la visita.

  • L’aiuto è fondamentale: per poter riposare devi avere la possibilità di farlo, dimenticando la casa e altre mansioni quotidiane. Chiedi aiuto al tuo partner, alla mamma, ad un’amica. Non preoccuparti se la casa non è perfettamente pulita o se la cena non è perfetta, tu e il bimbo siete in questo momento la priorità.

  • Crea un buon ambiente per dormire e una routine della buonanotte. Un buon ambiente per dormire per gli adulti è fresco, tranquillo e buio. Le stesse raccomandazioni sono valide per i neonati. Assicurati che la temperatura non sia né troppo fredda né troppo calda, che la stanza sia buia e tranquilla, che il piccolo non sia troppo coperto e non sudi.

  • Mettiti comoda: se il piccolo ti sveglia frequentemente prova ad evitare di alzarti per andare ad allattare in salotto o in altre parti della casa, ma sperimenta l’allattamento da sdraiata sul fianco.

  • Il co sleeping, con tutte le accortezze in materia di sicurezza, è una buona soluzione per i primi mesi: i bebè col calore della mamma dormono più a lungo e tu non dovrai continuare ad alzarti, riducendo così il tempo di sveglia tra una poppata e l’altra.

  • Non accendere la luce o altre fonti luminose durante la notte: puoi per esempio mantenere una luce soffusa in camera con la tapparella lievemente alzata, così che il tuo bambino non si svegli in maniera brusca e piano piano riesca a differenziare giorno e notte.

Privazione del sonno e genitorialità

Le ricerche dimostrano che la privazione del sonno può anche avere un impatto negativo sulla genitorialità. Una genitorialità positiva consiste nell'essere reattivi e calorosi nei confronti del bambino. Livelli più elevati di stress sono associati a difficoltà nella regolazione delle emozioni.

La difficoltà nel gestire le emozioni si ripercuote sulle relazioni con i familiari, amici e il bambino. Esercizi di mindfulness potrebbero aiutarvi a sintonizzarvi con vostri propri sensi, percependo le azioni quotidiane, anche quelle più stressanti o la stessa deprivazione di sonno, ad essere visti come dei veri e propri rituali. Un'attitudine positiva nei confronti di ciò che capita intorno a noi è la base per la propria salute mentale e per la relazione con il proprio figlio.

Privarsi del sonno può essere faticoso, le energie vengono a mancare, portando così all’incapacità di comprendere il neonato e le sue richieste nei primi tempi.

La mancanza del sonno incide poi su tutto il resto: umore, energie, positività, voglia di fare, dolcezza nei confronti del bebè.

La mamma può accidentalmente addormentarsi durante la poppata, soprattutto di notte. Per mantenere la situazione sicura, se c'è il rischio di addormentarsi, raccomandiamo si allettare nel letto matrimoniale e in uno spazio privo di pericoli, come: coperte, lenzuola e altri oggetti potenzialmente pericolosi.

  • Dormi quando il bambino dorme.

  • Impara a dire di no e riposati.

  • Chiedi aiuto ad amici e familiari.

  • Crea un buon ambiente per dormire e una routine della buonanotte.

  • Mettiti comoda e sperimenta l’allattamento da sdraiata sul fianco.

  • Prova con il co-sleeping, con tutte le accortezze in materia di sicurezza, è una buona soluzione per i primi mesi.

  • Non accendere la luce o altre fonti luminose durante la notte.

La mancanza di sonno può essere associata all'ansia nelle neo-mamme. Se manifesti sintomi di depressione post partum chiedi aiuto, sia alla tua famiglia che ad un medico.
Le mamme che manifestano sintomi di depressione post-partum impiegano più tempo ad addormentarsi e dormono per periodi più brevi. Inoltre la qualità del sonno è peggiore.

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